martedì 27 dicembre 2011

Sogno n° 8


Sono alla guida di un autobus di linea a Roma. Attraverso una via del centro, stretta, con tante auto parcheggiate in doppia fila. La manovra per passare è difficilissima. Non c’è nemmeno un centimetro per lato. Sento tutti gli occhi dei passeggeri puntati su di me, ma io non mi perdo d’animo.
Scendo giusto per tirare dentro lo specchietto laterale e poi con abilità da autista consumato faccio sfilare il bus al pelo tra le macchine posteggiate alla meno peggio a destra e a sinistra, sotto lo sguardo ammirato di tutti.
Poco più avanti un barbone mi blocca il passaggio: sta dormendo in terra e ha lasciato una bella cacata davanti a sé, nel bel mezzo della strada. Le persone nell’autobus aspettano di vedere cosa farò stavolta. Apro le portiere, scendo e con le mie mani nude raccolgo la sua merda e gliela metto davanti, senza sporcarmi, senza scompormi e senza svegliarlo. Eliminato quel ultimo, piccolo ostacolo che considero un affronto alla decenza più che altro, un insulto personale più che un reale impedimento, risalgo tutto contento alla guida del mio bus. E me ne vado.

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