I ragazzini in strada raccoglievano i sanpietrini e li caricavano sulla carriola. Aspettavano la mattina presto, quando le luci dei lampioni erano ancora accese ma in strada non c’era ancora in giro nessuno, e cominciava la festa. Lanciavano i sassi contro i vetri e li spaccavano così, semplicemente. Poco male. I passanti li guardavano tranquilli e così pure i negozianti che tiravano su la claire, scopavano via le schegge di vetro e li sostituivano con delle lastre nuove.
A giugno c’erano tre case con le scale collegate tra loro al pianterreno e un aereo che decollava in discesa. In una casa era sempre inverno. Nella seconda il papà si nascondeva e il figlio gli rubava il portafogli. Nella terza tutto girava: le pareti ruotavano e mobili e oggetti roteavano in aria in tante spirali.
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